Ok, ho capito. Confesso che avevo pensato male, invece si tratta solo di un problema di salute.
Cioè, ho capito finalmente che Rutelli Francesco, detto Er Piacione, non è affatto il trasformista, il voltagabbana, il politico di facciata che molti credono, bensì è solo una persona con qualche serio problema nell'organizzazione delle funzioni mnemoniche.
No, perché uno che dichiara di essere emozionato di correre per la poltrona di sindaco di Roma, e che è la prima volta, può solo aver un deficit funzionale nella memoria a lungo termine. E allora si spiega tutto, si spiega.
Cioè, uno che era un radicale molto appassionato, e che poi è diventato un verde molto zelante, e che poi è diventato un ulivista illuminato, e che poi è diventato un filoclericale entusiasta, in realtà non lo faceva apposta, è che si dimenticava.
Ecco spiegato anche il perché di quel modo di argomentare lento, ricco di pause, che un osservatore distratto e superficiale poteva scambiare per un atteggiamento riflessivo, era solo che faceva fatica a ricordarsi i passaggi dei discorsi che gli avevano scritto.
Poveraccio, chissà quanto soffre.
Ma adesso andrà tutto meglio, per qualche anno non dovrà sforzarsi di ricordare a che partito è iscritto, l'ubicazione del suo scranno in parlamento, l'appartenenza al gruppo parlamentare rosso verde bianco nero chissà.
Da futuro sindaco di Roma potrà riposarsi e riprendere a fare quello che ha fatto per ben due mandati in Campidoglio, nei rutilanti anni novanta, cioè assolutamente niente.
A parte le inaugurazioni, le visite di Stato, le interviste, gli ammiccamenti, i ricevimenti pontifici, le dichiarazioni programmatiche, le visite alle scuole, le prime cinematografiche, teatrali, sportive, ecc. ecc.
E' la versione 2.0 del videogioco chiamato Democrazia: sii presente, fatti guardare, sorridi, mostrati sicuro di te, indossa un bell'abito, fai finta di essere intelligente e sensibile.
E se Rutelli non vi convincesse granché, non c'è problema, il gioco ci dà subito l'alternativa: Giuliano Ferrara, nella sua nuova veste di oltranzista cattolico antiabortista.
Tra questi due signori potremo scegliere il nostro futuro sindaco, che per quattro anni governerà Roma e i suoi quattro milioni di abitanti.
Io dal canto mio ho una sola richiesta da fare:
Attila, ti prego, ritorna!
mercoledì 20 febbraio 2008
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2 commenti:
rutelli...ma è tanto un bell'uomo... dice mia nonna.
E sticazzi. Penso io, ma non lo posso dire, se no mi becco una mestolata sulla mano.
Mah, io credo che "banderuola" possa essere definito chi cambia _continuamente_ schieramento a seconda della convenienza (vedi Mastella). Non chi fa un percorso di cambiamento che alla fine è piuttosto lineare. Non potrebbe semplicemente avere esercitato il Dubbio (sacrosanto, no?) verso le sue convinzioni e aver progressivamente cambiato idea? No, eh? Il Dubbio probabilmente va esercitato su tutto, ma non sulle convinzioni "di sinistra"...!
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