mercoledì 20 febbraio 2008

Il segreto di Rutelli.

Ok, ho capito. Confesso che avevo pensato male, invece si tratta solo di un problema di salute.
Cioè, ho capito finalmente che Rutelli Francesco, detto Er Piacione, non è affatto il trasformista, il voltagabbana, il politico di facciata che molti credono, bensì è solo una persona con qualche serio problema nell'organizzazione delle funzioni mnemoniche.
No, perché uno che dichiara di essere emozionato di correre per la poltrona di sindaco di Roma, e che è la prima volta, può solo aver un deficit funzionale nella memoria a lungo termine. E allora si spiega tutto, si spiega.
Cioè, uno che era un radicale molto appassionato, e che poi è diventato un verde molto zelante, e che poi è diventato un ulivista illuminato, e che poi è diventato un filoclericale entusiasta, in realtà non lo faceva apposta, è che si dimenticava.
Ecco spiegato anche il perché di quel modo di argomentare lento, ricco di pause, che un osservatore distratto e superficiale poteva scambiare per un atteggiamento riflessivo, era solo che faceva fatica a ricordarsi i passaggi dei discorsi che gli avevano scritto.
Poveraccio, chissà quanto soffre.
Ma adesso andrà tutto meglio, per qualche anno non dovrà sforzarsi di ricordare a che partito è iscritto, l'ubicazione del suo scranno in parlamento, l'appartenenza al gruppo parlamentare rosso verde bianco nero chissà.
Da futuro sindaco di Roma potrà riposarsi e riprendere a fare quello che ha fatto per ben due mandati in Campidoglio, nei rutilanti anni novanta, cioè assolutamente niente.
A parte le inaugurazioni, le visite di Stato, le interviste, gli ammiccamenti, i ricevimenti pontifici, le dichiarazioni programmatiche, le visite alle scuole, le prime cinematografiche, teatrali, sportive, ecc. ecc.

E' la versione 2.0 del videogioco chiamato Democrazia: sii presente, fatti guardare, sorridi, mostrati sicuro di te, indossa un bell'abito, fai finta di essere intelligente e sensibile.
E se Rutelli non vi convincesse granché, non c'è problema, il gioco ci dà subito l'alternativa: Giuliano Ferrara, nella sua nuova veste di oltranzista cattolico antiabortista.
Tra questi due signori potremo scegliere il nostro futuro sindaco, che per quattro anni governerà Roma e i suoi quattro milioni di abitanti.
Io dal canto mio ho una sola richiesta da fare:
Attila, ti prego, ritorna!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

rutelli...ma è tanto un bell'uomo... dice mia nonna.
E sticazzi. Penso io, ma non lo posso dire, se no mi becco una mestolata sulla mano.

Anonimo ha detto...

Mah, io credo che "banderuola" possa essere definito chi cambia _continuamente_ schieramento a seconda della convenienza (vedi Mastella). Non chi fa un percorso di cambiamento che alla fine è piuttosto lineare. Non potrebbe semplicemente avere esercitato il Dubbio (sacrosanto, no?) verso le sue convinzioni e aver progressivamente cambiato idea? No, eh? Il Dubbio probabilmente va esercitato su tutto, ma non sulle convinzioni "di sinistra"...!