Stufi di essere spremuti da chiunque.
Stufi di essere sempre la parte più debole, di non contare niente, di non essere difesi da nessuno.
Stufi dei cartelli, della concorrenza solo in apparenza, dei furbetti di tutti i quartierini, del liberismo all'amatriciana, dei servizi che fanno sempre più schifo.
Eppure paghiamo (salato) e pazientiamo, e crediamo alle loro bugie ben propagandate, e siamo educati, rispettosi, timorosi.
Ma perché?
Questo blog serve per avere almeno la possibilità di sfogarsi, per non sentirsi soli, per cercare insieme qualche modo per fargli sapere che siamo rugosi, gialli, acidi e incazzati!
martedì 5 febbraio 2008
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2 commenti:
Vedi Napoli e poi muori...
Un'emergenza costata fino ad oggi oltre 2.000.000 euro. Grazie politici! Grazie al senatore rifondarolo Tommaso Sodano, presidente della commissione Ambiente di Palazzo Madama deciso sostenitore dello smaltimento del pattume in Romania. Grazie a Bassolino e Iervolino che hanno voluto l'assunzione di 2.316 precari inquadrati con contratto definitivo a 2 mila euro al mese per 14 mensilità senza che due terzi, secondo lo stesso commissario all'emergenza, avessero mai «assegnata una mansione». Grazie per i commissari che hanno fatto diventare "ordinaria amministrazione" l'emergenza, primi fra tutti i governatori nazional-alleato Antonio Rastrelli e il diessino Antonio Bassolino, decisi a non sfidare apertamente le piazze ribelli (sono voti, voti, voti) pur di non prendere una decisione. Grazie al ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che in Campania ha il bacino elettorale (chiedere al fratello Marco per informazioni), per la sua abilità nello scansare ogni scelta impopolare e non lasciarsi scavalcare a sinistra da Rifondazione. E ancora grazie alla posizione della destra, che scarica tutte le responsabilità sulla sinistra da anni al governo della Campania e di Napoli dimenticando di avere avuto fino a poco tempo fa, quando già l'emergenza era «tragica», la presidenza del Consiglio e il ministero dell'Ambiente. E grazie ad entrambi, infine, per la scelta degli uni e degli altri di non lavorare insieme, di non collaborare su nulla, di scaricare tutto sulla protezione civile in attesa che passi 'a nuttata. Puzza di monnezza? No. Puzza di politica.
Università L'Insipienza
L'indegna gazzarra scatenata da un manipolo di professori e di studenti all'Università "La Sapienza" di Roma, con il conseguente forfait di Benedetto XVI, è sintomo non già di una vittoria del mondo laico (o meglio, laicista), ma di un suo arretramento su derive insopportabilmente neopositiviste e antidemocratiche: che un Pontefice non possa parlare liberamente in una Università per via di una frangia di scalmanati è una cosa indegna per un Paese civile. Basta fare un esempio paradossale: qualche mese fa (settembre 2007), il presidente iraniano Ahmadinejad fu invitato a parlare presso la Columbia University, dove espresse le sue solite teorie antiebraiche e filonaziste, che pure erano già ben note. Alla fine del suo intervento egli fu aspramente criticato dal rettore dell'Università e dagli studenti. Per quanto aberrante potesse essere il suo pensiero, tuttavia gli fu concesso di esprimerlo.
L'Islam non separa religione e politica: nessuno in USA però ha pensato di invocare presunte "ingerenze religiose" o di far tacere a priori il presidente iraniano, musulmano integralista.
In Italia questo non accade: e Benedetto XVI che di certo non esprime posizioni simili a quelle di Ahmadinejad e il cui solo torto deve essere quello di essere venuto dopo Giovanni Paolo II (si sa che per una certa cultura l'unico papa buono è quello morto), ne sta pagando il prezzo. Ma insieme a lui ne paga il prezzo anche la democrazia, la libertà di pensiero, il rispetto per le posizioni dell'avversario.
Un giorno triste per la cultura (e per la democrazia) italiana.
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