martedì 5 febbraio 2008

Pendolino Roma-Milano

Okay, non è obbligatorio che un treno ci debba mettere per forza 4 ore e mezza tra Roma e Milano, se non ce la fa, non ce la fa, poverino. Non è nelle sue corde, è un tipo tranquillo, ha bisogno della sua pausa caffè. Anzi, del suo quarto d'ora accademico.
Se ci mette sempre 4 ore e 45 minuti (minimo) un motivo ce l'avrà, poverino, no?
E' che secondo me si tratta della schiavitù della cifra tonda, della pressione della modernità, della passione che il progresso ha per le cifre nette, tagliate a metà con l'accetta.
Suvvia, signori di Trenitalia, o delle Ferrovie dello Stato, o di come cavolo vi chiamate (chissà perché il sito ogni tanto cambia nome, bah!), lasciate perdere quel povero trenino, non gli date più noia, cambiate l'orario e facciamola finita. Roma-Milano (e viceversa): 4.45 h.
Anche noialtri ci sentiremmo meno presi per i fondelli, in codesta maniera.

4 commenti:

francesca ha detto...

Bari Roma
Roma Bari
ben 82 euri a persona.

i cittadini, come le stelle, stanno a guardare.

io? cercherò di non prenderlo più.(nonostante la saga infinita del setto nasale deviato che mi causa ... persino dei problemi in aereo).

ma meglio cercare un lowcost su www.zingarate.com e "soffrire" un po'.

cugin per scrivere sul tuo post bisogna iscriversi poco práctico

:)

francesca ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Conosco la situazione, ma sino ad ora sono stata più fortunata. Sarà perché viaggio in orari diversi e mi organizzo per partire da Milano il giovedì pomeriggio e rientrare il lunedì mattina dopo le 8. Meno traffico, nessuna ressa da stadio alla finale di Champions League, pochi strilli alla Callas. Fritti, frittini e strafritti di mammà ridotti al minimo per la sopravvivenza. Solo sporadicamente, alcuni concerti in polifonia offerti dai mille telefonini circostanti o, forse, dalla stessa Trenitalia/Ferrovie dello Stato, tanto per farti passare il tempo e non farti pensare alla minaccia del ritardo che incombe... Geniali!
Comunque questa, per così dire, scelta "consapevole" di consumo mi ha sempre garantito treni dell'"ultima generazione" (quelli in simil wengé, per intenderci, nelle nuances del beige, marron glacé e testa di moro. Elegantissimi!), abbastanza comodi, con presa elettrica per l'alimentazione del PC. Opzione per me fondamentale, dati gli orari in cui mi muovo, dedicati più al lavoro che alla contemplazione del paesaggio fuori dal finestrino. A volte un ritardo accumulato durante il viaggio (15-20 minuti), a volte treni che nascono a Milano o a Roma già in deficit...caso, questo, che mi lascia particolarmente perplessa. Perché mai un treno che si forma a Milano e dovrebbe lasciare la stazione, che ne so, alle 15.00decide che partirà alle 15.20??? Problemi di precedenze, di scambi, di smaltimento di ritardi altrui? Oppure doppie identità e desiderio di partire sbuffando per ben altre destinazioni?

Anonimo ha detto...

Siamo in regime di monopolio, ricordate?
Se non c'è concorrenza, non c'è spinta a migliorarsi.
È molto semplice.
O così, o prendi l'aereo o la macchina. Fatti tuoi. Sembra questo il messaggio che Trenitalia sembra lanciare ai suoi clienti.
Una volta consideravo prendere il treno una micro vacanza: mi sedevo, mettevo su le cuffiette, aprivo il mio libro. Dormivo, mi rilassavo.
Oggi è un'avventura nell'incertezza e nella sporcizia. Che diavolo, provate voi a usare uno dei bagni. Va bene l'inciviltà della gente (anzi, non va bene) ma l'idea di far passare un omino della manutenzione/pulizia una volta ogni due ore è un salasso intollerabile per Trenitalia?